giovedì 15 novembre 2012

Le infezioni delle prime vie respiratorie


I raffreddori o infezioni delle vie aeree superiori sono caratterizzati da naso chiuso e colante, a 
volte associato a mal di gola e febbre, qualche volta a tosse, raucedine, occhi rossi e ingrossamento 
delle ghiandole linfatiche del collo.  
Come e quando si prendono? 
Sono causati da virus che interessano il naso e la gola e si diffondono da una persona all’altra per 
mezzo di starnuti, colpi di tosse o con le mani sporche di muco, per contatto con soggetti ammalati 
o attraverso oggetti contaminati. I virus dei raffreddori possono sopravvivere sui giochi, telefoni, 
maniglie, asciugamani, tavoli o su altri oggetti per tre ore. Dagli oggetti il virus è trasmesso al naso 
attraverso le mani. Una volta raggiunto il naso, i virus cominciano a moltiplicarsi e a diffondersi 
verso il basso, nella gola, nella trachea e nei bronchi, causando mal di gola e tosse.  



Poiché ci sono più di 200 virus che causano infezione delle vie aeree, molti bambini sani possono 
avere più episodi di raffreddore in un anno, specie nell’età dai 3 ai 5 anni. Con l’età scolare, il 
numero di episodi per anno comincia a diminuire. Il clima freddo, il vento e le correnti d’aria fredda 
soprattutto a pelle bagnata, l’aria condizionata, i piedi bagnati aumentano le possibilità di prendere 
un raffreddore, ma solo indirettamente, favorendo o aggravando l’infezione
La durata di queste affezioni è in genere limitata: la febbre sparisce in 2-3 giorni, l’infiammazione 
di gola e naso dura una settimana, la tosse  può persistere anche per 2 settimane.  
La cura di queste malattie non esiste ancora. Gli antibiotici sono inefficaci contro i virus e, se usati 
comunque, possono favorire le complicazioni da microbi.  
Quando chiamare il pediatra?
Immediatamente se: 
- la respirazione è difficoltosa e non migliora dopo aver pulito il naso e avere abbassato la febbre 
- il bambino sembra molto sofferente anche con febbre bassa. 
Durante le ore di ambulatorio se: 
- il bambino ha meno di 3 mesi di vita e ha febbre 
- ha mal d’orecchio o dolore alla fronte o agli zigomi 
- la pelle sotto il naso è screpolata o coperta di croste (si tratta probabilmente di una 
complicazione da altri microbi), 
- il muco nasale è giallo-verde (pus) da più di 3 giorni o è presente da più di 15 giorni 
- il muco nasale contiene sangue, e la cosa si sta ripetendo 
- gli occhi presentano una suppurazione gialla (oltre ad essere rossi e lacrimanti) 
- c’è febbre (oltre i 38° C) da oltre 72 ore 
- le cure  messe in atto non sono state efficaci e il bambino dopo 5-7 giorni non migliora. 
Cosa fare?
- è importante la pulizia del naso e l’eliminazione del muco: tenere il naso libero è la prima cosa
da fare, specie se il bambino è piccolo ( il lattante non è in grado di respirare con la bocca e 
quindi per succhiare ha bisogno di respirare almeno in parte dal naso!). Anche prima di dormire 
la pulizia del naso diventa importante per riuscire a prendere sonno.  
Quando la secrezione è abbondante e chiara, l’unica regola è quella di favorirla:  
- se il bambino è piccolo, pulirgli il naso periodicamente o rimuovere le secrezioni con l’uso di 
una pompetta di gomma  
- se il bambino è grande, invitarlo a soffiarsi il naso da solo, più volte al giorno  
- l’uso di sciroppi mucolitici (che sciolgono il muco) non è consigliato perché il muco è già 
sciolto per conto proprio.  

Lavaggi nasali e aspirazione.  
Le gocce nasali di soluzione fisiologica o di acqua tiepida sono il miglior rimedio per sbloccare il 
muco, instillate con  un contagocce pulito, o direttamente dai flaconcini pronti all’uso.  
La soluzione fisiologica non è altro che acqua e sale: si può anche preparare molto più 
economicamente a livello domestico, facendo sciogliere in mezzo litro di acqua bollita due 
cucchiaini da caffè di sale fino da cucina (4,5 grammi circa). 
Alcuni minuti dopo avere instillato più gocce di  soluzione fisiologica in ogni narice, con un 
tampone di cotone va asportato il muco sciolto. Se si usa la pompetta, vanno chiuse completamente 
entrambe le narici: una con la punta della pompetta, l’altra col dito. Attenzione però a non causare 
un sanguinamento dal naso: evitare pertanto di spingere la punta della pompetta troppo in 
profondità e verso la parte interna della narice (cioè quella in mezzo al naso).  
Ai bambini più grandi che possono soffiare il naso  va instillato in ogni narice il contenuto di un 
intero contagocce di soluzione fisiologica  (tenendo il bambino sdraiato con la testa leggermente 
reclinata all’indietro). Attendere un minuto affinché il liquido ammorbidisca e liberi il muco, poi 
fare soffiare il naso al bambino.  
Questa  operazione può essere ripetuta molte volte in un giorno per pulire completamente le narici. 
E’ importante: 
- instillare una buona quantità di soluzione fisiologica nel naso (non poche gocce) 
- liberate sempre le secrezioni 
- ripetete la procedura fino a quando il respiro è libero: la parte anteriore del naso può sembrare 
libera quando ancora quella posteriore è piena di muco asciutto (introdurre la soluzione 
fisiologica nel naso senza poi cercare di liberarlo produce pochi risultati) 
- evitare, se non espressamente prescritte dal pediatra, le gocce di farmaci decongestionanti per il 
naso: non sono molto più efficaci della soluzione di acqua e sale e in più, se usate per periodi 
lunghi senza controllo, determinano alterazioni della mucosa nasale.  
Come curare i sintomi associati al raffreddore? 
- se compaiono  dolori muscolari, mal di testa o febbre  (oltre i 38° C), il farmaco di primo 
impiego è quello a base di “paracetamolo” (concordare con il pediatra formulazione e dosi). 
- tosse: con essa l’organismo cerca di portare all’esterno il muco e, assieme a questo, virus e 
microbi. E’ quindi  da favorire, e non da eliminare. Se la tosse è secca e ripetitiva e fastidiosa, si 
può aiutare il bambino a scioglierla con l’uso della sol. fisiologica o  con l’acqua (tramite 
inalazioni di vapore acqueo o aerosol). 
- scarso appetito:. va incoraggiata l’assunzione di liquidi, con  un’alimentazione composta di 
piccoli e frequenti spuntini (soprattutto a base di cereali: pasta, pane, biscotti, ecc.).  
Come prevenire le infezioni respiratorie? 
Poiché le complicazioni di un banale raffreddore sono molto comuni nei bambini durante il primo 
anno di vita: 
- vanno evitati i contatti con altri bambini o adulti con il raffreddore 
- fare attenzione ai luoghi affollati: nidi, asili, supermercati. (in ogni caso sarà difficile riuscire 
sempre a impedire le infezioni).  
- invitare il bambino a lavare frequentemente le mani (i virus del raffreddore sono continuamente 
trasmessi dalla loro contaminazione) e, per quanto possibile, impedire che le metta in bocca o 
nel naso. 
- insegnare al bambino a coprirsi il naso e la bocca quando starnutisce ( lo starnuto dissemina 
microbi nell’ambiente in modo repentino) 

- la casa deve avere un’umidità relativa intorno al 40-60%: se l’aria è troppo secca, abbassare il 
riscaldamento, mettere vaschette d’acqua sui termosifoni, cambiare ogni due tre ore l’aria degli 
ambienti.  
- evitare il fumo di sigaretta negli ambienti dove soggiorna il bambino
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