mercoledì 21 novembre 2012

Fascite necrotizzante

La fascite necrotizzante  è una cellulite acuta necrotizzante
che interessa la fascia superficiale e il grasso sottocutaneo. La caratteristica fondamentale dell’infezione è un’ampia cavità necrotica sottominante la cute, che appare scollata dai
piani contigui. Ne risultano ampie zone di anestesia a chiazze o di gangrena cutanea.


Vi sono due principali cause batteriche di fascite necrotizzante:  S. pyogenes e una
flora mista aero e anaerobia, in infezioni dette “sinergiche”, di solito di origine enterica
(v. Infezioni da flora mista aerobia e anaerobia).
La fascite da streptococco tende ad essere spontanea o conseguire ad un lieve trauma;
colpisce più frequentemente le persone con difese organiche diminuite. L’esordio può
essere indistinguibile dalla tipica cellulite acuta, ma la fascite è molto più grave e dolorosa, rapidamente progressiva e con intensa tossicità sistemica.
Le ricerche batteriologiche possono dimostrare S. pyogenes con le colture, ma anche
con il Gram, la cui rapidità può essere preziosa per una diagnosi ed un trattamento precoci.
Recentemente (1994) si sono verificati in Gran Bretagna, in un intervallo abbastanza
breve di tempo, più di una dozzina dei consueti 40-50 casi annuali di fascite necrotizzante streptococcica. Ciò ha destato l’impressione di un’epidemia: l’allarme ha spinto il
nostro Ministero della Sanità a rendere obbligatoria la denuncia della fascite necrotizzante all’Istituto Superiore di Sanità.
La risposta alla penicillina o ad altri antibiotici è scarsa, a differenza dalla cellulite
acuta senza fascite. Il trattamento è chirurgico.


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