giovedì 21 febbraio 2013

Intertrigine

Intertrigine. I principali fattori eziologici dell’intertrigine sono di tipo meccanico e
l’infezione secondaria subentra immancabilmente. Le lesioni intertriginose si originano
nelle zone ove due superfici cutanee sono in stretto contatto. Caldo e sudore provocano
macerazione e irritazione, specie ove la cute è sottile. Le sedi classiche sono l’inguine,

l’ascella, gli spazi interdigitali dei piedi, la fessura dei glutei e dovunque si formano pliche cutanee, specie negli obesi, ad es. la regione sottostante grossi seni penduli.
All’inizio la cute  è semplicemante iperemica, ma successivamente la macerazione
produce la perdita dell’epidermide ed erosione. La flora residente e temporanea (compresa Candida sp.) aumenta a dismisura e la decomposizione dei detriti provoca cattivo
odore e contribuisce all’infiammazione. In zone contigue all’area ano-genitale la popolazione batterica è ancora più abbondante e sono più facili le suppurazioni e le ulcerazioni.
Gli esami microbiologici possono essere utili per confermare la presenza di lieviti e
dermatofiti.
Il trattamento ha lo scopo di eliminare la macerazione, l’irritazione e l’infezione
secondaria: sono utili semplici misure fisiche e talvolta l’uso di antibatterici.

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