mercoledì 20 febbraio 2013

Eresipeloide

Eresipeloide. È una cellulite non suppurativa relativamente poco comune dovuta al
bacillo gram positivo Eresypelothrix rhusiopathiae (E. insidiosa). È considerata una
malattia professionale di pescatori e di addetti alla lavorazione di pesce e carni macellate: le mani e le dita sono le sedi più frequentemente interessate.

La lesione si presenta tipicamente come una maculo papula dolente, violacea, con un
bordo eritematoso che tende ad avanzare ed un’area centrale che invece tende alla risoluzione. Vi è gonfiore della mano e rigidità del polso ma, a differenza delle celluliti strepto
e stafilococciche, non sono frequenti la suppurazione locale, la febbre e sintomi generali.
Se non trattata, la lesione tende a guarire in circa tre settimane. La penicillina è il trattamento di prima scelta e l’eritromicina una conveniente alternativa.
La coltura di tamponi superficiali non  è utile. La diagnosi clinica dell’eresipeloide
può essere confermata dalla coltura di una biopsia cutanea profonda presa ai margini
della lesione. La biopsia dovrebbe essere immersa in brodo nutritivo, incubata aerobicamente a 37 gradi, con sottocolture giornaliere su agar sangue per almeno 5 giorni.
Il riconoscimento microscopico del germe può risultare arduo se il microbiologo non
è stato avvisato della probabile eziologia della lesione: possono esservi confusioni con
difteroidi, streptococchi o listerie.

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