lunedì 20 luglio 2015

INFEZIONI MENINGOCOCCICHE

Eziologìa ed epidemiologia 
Neisseria meningitidis (meningococco) provoca due malattie pericolose
per la vita: la meningite e la meningococcemia fulminante. I meningococchi sono diplococchi
Gram-negativi, aerobi, dotati di una capsula polisaccaridica. Cinque sierotipi (A, B,
C, Y, e W-135), sono responsabili di oltre il 90% dei 300000-500000 casi di malattia da meningococchi rilevati in tutto il mondo ogni anno. II sierogruppo A causa epidemie ricorrenti nell’Africa sub-sahariana. Negli Stati Uniti, il sierogruppo B causa la maggior parte dei casi
sporadici, mentre il sierogruppo C provoca la maggior parte delle epidemie e la prevalenza del sierogruppo Y è in aumento, in particolare negli anziani e nei malati cronici. Le percentuali di
malattia meningococcica sono soprattutto alte nei neonati e nei bambini; un secondo picco si
rileva nell’adolescenza a causa della residenza in alloggi collettivi o in situazioni di affollamento.
I meningococchi sono trasmessi attraverso le secrezioni respiratorie. La colonizzazione
del nasofaringe o della faringe può persistere, asintomatica, per mesi. Nelle situazioni non
epidemiche, il 10% dei soggetti risulta ospitare il microrganismo. I contatti in ambito familiare.
con soggetti affetti da malattia da meningococco o semplicemente portatori, l’affollamento
in istituzioni o in_ambienti-familiari, l’esposizione a fumo di tabacco e una recente infezione
virale delle vie respiratorie sono fattori di rischio per la colonizzazione meningococcica e per
la malattia invasiva.


Patogenesi 
I meningococchi colonizzano le prime vìe respiratorie, sono veicolati all’interno
di cellule mucose non ciliate, entrano nella sottomucosa e raggiungono il torrente ematico. Se
la moltiplicazione batterica è lenta, i batteri possono disseminarsi in sedi locali, come le meningi.
Se la moltiplicazione è rapida, ha luogo una meningococcemia. La morbilità e la mortalità
dovute alla meningococcemia sono state poste in diretta relazione con la quantità di endotossina
circolante, che può superare di 10-1000 volte le concentrazioni rilevate in altre batteriemie
da germi Gram-negativi. Marcati deficit di antitrombina e delle proteine C ed S possono essere
rilevati nel corso della malattia da meningococco, con una forte correlazione negativa fra
l’attività della proteina C e il rischio dì mortalità. Gli anticorpi per il polisaccaride capsulare sierogruppo-specifico
rappresentano la principale difesa dell’ospite. La produzione di anticorpi protettivi
è indotta dalla colonizzazione con batteri non patogeni che possiedono antigeni dotati di
reattività crociata. Deficit degli ultimi componenti del complemento (C5-C9) possono associarsi
a infezioni ricorrenti.

Caratteristiche cliniche
• Una patologia delle vie respiratorie clinicamente evidente è comune soprattutto negli adulti.
Il sierogruppo Y causa polmonite, particolarmente frequente nei militari.
• La meningococcemia senza meningite si verifica in circa il 10-30% dei pazienti con malattia
da meningococco. Tra le manifestazioni cliniche figurano le seguenti:
1. Febbre, brividi, nausea, vomito, mialgie, prostrazione
2. Esantema (macchie eritematose, soprattutto al tronco e agli arti, che si trasformano in petecchie
e, nei casi gravi, in porpora, con possibile coalescenza in bolle emorragiche che
vanno incontro a necrosi e a ulcerazione)
3. La malattia fulminante si accompagna a lesioni cutanee emorragiche e a coagulazione
intravascolare disseminata (CID o DIC, da disseminateti intravascular coagulation) ed
è, forse, la forma più rapidamente fatale di shock settico rilevabile nell’uomo. La sindrome
di Waterhouse-Friderichsen consiste in microtrombosi indotte dalla CID, con emorragie,
lesioni tissutali e insufficienza surrenalica.
4. Nei quadri morbosi a lungo termine si può osservare la perdita di cute, di arti o di dita
provocata da necrosi ischemica e da infarti.
5. La meningococcemia cronica è una rara sindrome consistente in febbre episodica, eruzioni
e artralgie, che durano da settimane a mesi. Se viene intrapresa la somministrazione di
steroidi, questa condizione morbosa può diventare fulminante o evolvere in meningite.
• I pazienti con meningite, di solito, si presentano dal medico dopo oltre 24 ore di malattia, con
cefalea, nausea e vomito, rigidità nucale, letargia e stato confusionale. Le lesioni petecchiali
o purpuriche della cute aiutano a distinguere questa forma da altre forme di meningite batterica.
L’esame del liquor rivela iperprotidonachia, ipoglicorrachia e leucocitosi neutrofila. Tra
le sequele figurano ritardo mentale, sordità ed emiparesi.
• L’artrite si sviluppa in circa il 10% dei pazienti con malattia meningococcica

Diagnosi
La diagnosi definitiva è basata sull’isolamento del microrganismo da liquidi corporei
che, normalmente, dovrebbero risultare sterili. La colorazione di Gram del liquor dà risultati
positivi in circa l’85% dei pazienti con meningite meningococcica; se i risultati positivi non
si accompagnano a leucocitosi del liquor, la prognosi è infausta. I test con reazione a catena della polimerasi (polymerase chain reaction, PCR) sul buffy coat o sul liquor sono più sensibili della
colorazion e di Gram o dell’agglutinazione su lattice per i polisaccaridi d el meningococco e
non son o influenzati da un’eventuale pregressa antibioticoterapia.

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