sabato 15 dicembre 2012

Infezioni di Ossa ed Articolazioni


OSTEOMIELITE  
Infiammazione e distruzione ossea causata da germi aerobi e anaerobi, 
micobatteri e funghi.
L'osteomielite si verifica nelle vertebre  e nelle ossa dei piedi in pazienti con 
diabete o nei siti di penetrazione ossea da trauma o da chirurgia. Nei bambini, 
l'osteomielite di solito colpisce la metafisi della tibia o del femore così come le 
ossa in fase di crescita con un ricco apporto ematico. 


Eziologia e patogenesi 

L'infezione dell'osso è causata da germi che si moltiplicano nel sangue 
(osteomielite ematogena), che si diffondono da un tessuto infetto, compresa 
l'infezione di una protesi articolare, alle fratture contaminate e agli interventi 
chirurgici sull'osso. L'osteomielite ematogena è più frequentemente causata da 
germi gram +. I germi gram - causano osteomielite nei tossicodipendenti, nei 
pazienti con malattia drepanocitica e nei pazienti gravemente debilitati o 
traumatizzati. I funghi e i micobatteri tendono a localizzarsi all'osso, causando 
infezioni indolenti croniche. I fattori di rischio comprendono malattie debilitanti 
concomitanti, radioterapia, tumori maligni, diabete, emodialisi e uso di droghe 
EV. 
Nei bambini, qualunque processo che  causi batteriemia può predisporre a 
osteomielite. 
L'infezione dell'osso è accompagnata da occlusione dei vasi sanguigni, che 
causa necrosi ossea e diffusione locale dell'infezione. L'infezione si può 
espandere attraverso la corteccia ossea e diffondere sotto il periostio, con 
formazione di ascessi sottocutanei  che possono drenare spontaneamente 
attraverso la pelle. 

Sintomi e segni 

I pazienti con osteomielite acuta delle ossa periferiche sono di solito febbrili, 
hanno avuto perdita di peso e astenia e hanno calore localizzato, tumefazione, 
eritema e dolorabilità. 
L'osteomielite vertebrale produce dolore lombare localizzato con spasmo dei 
muscoli paravertebrali che non risponde al trattamento conservativo. I pazienti 
sono di solito afebbrili. 
Se il trattamento dell'osteomielite acuta ha successo solo in parte, si sviluppa 
un'osteomielite cronica di basso grado con intermittente (da mesi a molti anni) 
dolore osseo, dolorabilità alla palpazione e fistolizzazione. L'osteomielite 
cronica è spesso polimicrobica. 


Diagnosi 


In un paziente con dolore osseo localizzato, febbre e malessere suggeriscono 
una osteomielite  
Esami ematologici: VES, PCR, fibrinogeno, emocromo con formula 
leucocitaria, test di funzionalità renale, emocultura e tamponi dalla fistola per 
esame colturale ed antibiogramma.  Esame radiografico: nella forma acuta 
ematogena la presenza di segni radiografici è ritardata nelle fasi precoci, nelle 
quali sono più sensibili la scintigrafia e la RMN. Solo dopo 2-4 settimane sono 
apprezzabili i primi segni radiografici. Nelle forme croniche esso rappresenta 
tuttora il punto di partenza degli esami strumentali.   Tomografia 
computerizzata (TC): è un indagine utile per  evidenziare anche piccoli 
cambiamenti nel midollo, nell'osso spongioso nella corticale e nei tessuti molli 
circostanti. Negli stadi precoci di osteomielite alcuni particolari possono 
sfuggire alla TC tuttavia la capacità risolutiva riguardo anche a piccole 
variazioni di densità ossea lo rendono un esame obbligatorio.  Risonanza 
magnetica nucleare: indagine estremamente sensibile nel rilevare processi 
flogistici come l'osteomielite. La RMN può distinguere l'essudato infiammatorio 
da circostante midollo adiposo e può così rilevare stadi precoci di infezioni 
prima che appaiano alterazioni ossee.   Ecografia: gli ultrasuoni hanno 
nell'osteomielite un impiego limitato.  Permettono il rilevamento di ascessi 
periossei e di raccolte liquide.             
Scintigrafia con leucociti marcati: i leucociti migrano spontaneamente 
verso le aree di infezione. Con tale esame è possibile identificare un focolaio 
settico osseo attivo e la sua estensione. La specificità dell'indagine con leucociti 
si riduce però nelle aree di osso che contengono midollo poiché i leucociti si 
localizzano normalmente nel midollo osseo. Per superare tale difficoltà in 
alternativa si utilizzano radiofarmaci costituiti da anticorpi antigranulociti 
marcati.                                                                                                                    
Ago aspirato e biopsia: sono indagini invasive che mirano ad evidenziare i 
germi patogeni implicati nel processo osteomielitico. Su indagine positiva si 
può eseguire un antibiogramma per una terapia antibiotica mirata.                                
Fistolografia: quando il focolaio osteomielitico comunica all'esterno con una 
fistola, si può eseguire la fistolografia che consiste nell'introdurre tramite un 
ago a punta smussa (ago bottonuto) nel focolaio settico una quantità di 
sostanza radiopaca. In questo modo esami radiografici standard eseguiti subito 
dopo permettono di identificare il decorso della fistola, la sua origine e 
l'estensione del processo settico osseo. 

Terapia 

Gli antibiotici dovrebbero essere scelti  per coprire i germi gram + e gram - 
finché non siano disponibili i risultati delle colture. Se la risposta è al di sotto 
dei livelli ottimali o se vi sono grandi aree di distruzione ossea, è necessaria la 
pulizia chirurgica del tessuto necrotico. Essa può essere necessaria per drenare 
un ascesso paravertebrale o epidurale o per stabilizzare la colonna per 
prevenire un danno. Si richiede la pulizia chirurgica del tessuto necrotico con 
antibiotici a largo spettro. I trapianti di cute o i lembi cutanei possono essere necessari per chiudere ampi difetti chirurgici e la terapia antibiotica deve 
essere continuata per > 3 sett. dopo la pulizia.



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