mercoledì 22 ottobre 2014

Ebola Virus,Sintomi e Cure

Ebola, anche conosciuto come febbre emorragica di Ebola o la malattia virale di Ebola, è una malattia rara e micidiale causata da uno degli sforzi del Virus di Ebola. Questo agente virale è considerare come un agente patogeno del prototipo di febbre emorragica virale, con gli alti tassi di mortalità in esseri umani ed in primati. Il bacino idrico naturale del Virus di Ebola rimane sconosciuto, sebbene i pipistrelli sembrino essere il bacino idrico più probabile.Le Infezioni con il Virus di Ebola sono caratterizzate da soppressione immune e una risposta infiammatoria severa che danneggia vascolare, coagulazione e sistemi immunitari, successivamente con conseguente spurgo, errore multiorgan e scossa. La trasmissione Da uomo a uomo può piombo agli scoppi, che sono iniziati spesso tramite una singola introduzione dal bacino idrico in natura o altro host di estremità.


Malgrado i risultati scientifici importanti sulla biologia e sulla patogenesi del Virus di Ebola durante le due decadi scorse, i fattori di virulenza e le risposte esatti ospite devono ancora essere determinati. Quelle domande senza risposta hanno ostacolato lo sviluppo dei metodi e dei vaccini di trattamento adeguati, che è una ragione per la quale non ci sono corrente le misure concedute una licenza a del trattamento o della profilassi per questa infezione.

Caratteristiche del virus

Il Virus di Ebola appartiene all'ordine Mononegavirales ed alla famiglia Filoviridae, che è un gruppo tassonomico di non segmentato, avvolto e Virus a RNA del negativo-filo. Le Particelle di questi virus hanno un aspetto filamentoso caratteristico che dà alla famiglia del virus il suo nome. Il Loro diametro è costante a 80 nanometro, ma la lunghezza della particella può essere abbastanza variabile e fino a 14 000 nanometro.

Il genoma del virus consiste di sette geni che codificano per la nucleoproteina, la glicoproteina, la proteina virale (VP) 24, VP30, VP35, VP40 ed il RNA polimerasi RNA-dipendente. Ad eccezione del gene della glicoproteina, tutti i geni suddetti sono monocistronici, in modo da significa che codificano per soltanto una proteina strutturale.

La Produzione di una glicoproteina solubile (cioè proteina che contiene i residui in covalenza fissati dello zucchero) è una distinzione importante del Virus di Ebola da altri virus nell'ordine. Questo fattore principale di patogenicità ottiene secernuto dalle celle infettate in grande quantità, facilitante ulteriore entrata virale legando al ricevitore presente sulle cellule ospiti.

Secondo la più nuova tassonomia Del Comitato Internazionale di Tassonomia dei Virus (ICTV), nel genere Ebolavirus ci sono cinque specie riconosciute: Ebolavirus dello Zaire, ebolavirus del Sudan, ebolavirus della Foresta di Taï (precedentemente ebolavirus di Costa d'Avorio), ebolavirus di Bundibugyo e ebolavirus di Reston. Il ebolavirus di Reston è le sole specie apathogenic per gli esseri umani.

Sintomi

Il CDC statunitense ha segnalato i seguenti criteri per l’individuazione dei pazienti a rischio:


  1. Criteri clinici, tra cui febbre superiore a 38,6 °C e altri sintomi quali mal di testa, dolori muscolari, vomito, diarrea, dolore addominale, emorragia inspiegabile.
  2. Fattori di rischio epidemiologici negli ultimi 21 giorni prima della comparsa dei sintomi, come il contatto con il sangue o altri fluidi corporei o resti umani di un paziente noto per avere o sospettato di avere l’infezione; residenza o provenienza da una zona colpita, o la manipolazione diretta di pipistrelli o primati non umani provenienti da aree malattie endemiche.

In assenza di entrambe queste condizioni non c’è motivo di temere un contagio, ma vediamo nello specifico i sintomi principali della malattia.

Il tempo di incubazione medio è di circa 8-12 giorni, ma può variare da 2 a 21, mentre l’intervallo medio fra la comparsa dei primi sintomi e la morte varia dai 3 ai 21 giorni, con una media di circa 10 giorni.

I primi sintomi che compaiono sono:


  • febbre (87% dei pazienti),
  • mal di gola,
  • rash cutaneo (più visibile nei pazienti di carnagione chiara),
  • occhi rossi e congiuntivite,
  • brividi,
  • dolori articolari e muscolari,
  • malessere,
  • debolezza (76%).

Dopo circa 5 giorni possono comparire sintomi gastrointestinali:


  • diarrea acquosa (66%),
  • nausea e vomito (68%),
  • mal di stomaco,
  • dolore addominale,
  • inappetenza (65%).

ed altri sintomi come


  • dolore al petto,
  • mancanza di respiro,
  • mal di testa,
  • confusione

Alcuni pazienti possono inoltre manifestare:


  • singhiozzo,
  • tosse,
  • mal di gola,
  • convulsioni,
  • perdita di peso,
  • difficoltà di deglutizione,
  • sanguinamento all’interno e all’esterno del corpo.

L’emorragia non è sempre presente, ma può manifestarsi più tardi sotto forma di petecchie, ecchimosi/ematomi, sanguinamenti a seguito di iniezioni.

Nei pazienti che andranno incontro a morte di solito si sviluppano segni clinici più gravi fin dai primi giorni.

Al contrario, nei casi di guarigione i pazienti possono avere la febbre per diversi giorni e migliorare, di solito intorno al giorno 6, pur necessitando comunque di una convalescenza prolungata.

La mortalità tra i pazienti in Africa occidentale nell’attuale epidemia è circa del 71% (range dal 46% in Nigeria al 69-72% in Guinea, Sierra Leone e Liberia); i fattori di rischio significativamente associati a un esito fatale nei Paesi africani colpiti sono:


  • età superiore a 45 anni,
  • sanguinamento inspiegabile,
  • una serie di altri segni e sintomi non tutti comuni:
  • diarrea,
  • dolore toracico,
  • tosse,
  • difficoltà respiratorie,
  • difficoltà di deglutizione,
  • congiuntivite,
  • mal di gola,
  • confusione,
  • singhiozzo,
  • coma o incoscienza.

Le donne in gravidanza sono purtroppo in genere soggette ad aborto spontaneo.

Trasmissione


Dagli animali all’uomo

Il virus potrebbe essere trasmesso all’uomo per esposizione a fluidi corporei di un animale infetto:


  1. Sangue: La macellazione od il consumo di animali infetti può diffondere il virus. Gli scienziati che hanno operato sugli animali infetti come parte della loro ricerca hanno contratto il virus.
  2. Prodotti di scarto. I turisti di alcune grotte africane e alcuni lavoratori in miniera sono stati infettati con il virus di Marburg, un virus analogo, probabilmente per contatto con le feci o le urine di pipistrelli infetti.


Da persona a persona

Le persone infette in genere non diventano contagiose fino a che non sviluppano sintomi.

Non c’è alcuna prova che il virus Ebola possa essere diffuso tramite punture di insetti.

Quando l’infezione Ebola si verifica negli esseri umani ci sono diversi modi in cui il virus può essere trasmesso ad altri uomini e donne:


  1. contatto diretto con fluidi e secrezioni di una persona infetta (saliva, sangue, sudore, feci, urina, vomito, sperma, …)
  2. l’esposizione a oggetti (come aghi) che sono stati contaminati con secrezioni infette.


Cura e terapia

Il trattamento standard per l’ebola si limita purtroppo al solo supporto del paziente ed alla gestione dei sintomi, in quanto non esistono ad oggi farmaci specifici.

Prevenzione

Non esiste al momento vaccino, quindi la prevenzione della malattia presenta molte sfide; poichè è ancora sconosciuto l’esatta via di contagio, si sono sviluppate alcune linee guida per il personale sanitario da adottare alla comparsa dei primi casi, ma di fatto per salvaguardare famigliari ed amici è essenziale l’isolamento del malato.

Da ricordare inoltre per chi viaggia:
  • Evitare di viaggiare in aree di focolai noti.
  • Lavarsi frequentemente le mani, usando acqua e sapone o prodotti a base di alcool almeno al 60 per cento.
  • Evitare la carne di animali selvatici nei paesi in via di sviluppo.
  • Evitare il contatto con persone infette.
  • Non maneggiare resti di pazienti deceduti per Ebola.


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